martedì 7 ottobre 2008

I problemi quotidiani della nostra Italia...part I

Il premier: «Sarà reato fare i graffiti»
Berlusconi: procedura d'urgenza per sanzionare i graffitari. Sgarbi: bisogna distinguere. E Penati: sbaglia


Graffitari in azione (Emblema)Decretazione senza quartiere. In tutti i campi. Perché «soltanto attraverso i decreti legge è possibile il cambiamento». Non è la prima volta che il premier lo dice, anzi. Ma ieri sera, concludendo la festa del Popolo della libertà in corso a Milano, Silvio Berlusconi è apparso più determinato che mai. E anzi, ha annunciato che adotterà la procedura d'urgenza anche per sanzionare i graffitari, coloro che devastano il volto delle città armati di bombolette spray. «Non è possibile — ha tuonato il premier — che ancora ci siano certi comportamenti: sporcare i luoghi pubblici deve diventare un reato. Sull'argomento presenterò un ddl al prossimo Consiglio dei ministri di venerdì a Napoli». Il premier sembra fermarsi e invece riprende indignato: «Bisogna farla finita con i cosiddetti graffiti perché in alcune nostre città non sembra di stare in Europa ma in Africa».

1 commento:

Plummy ha detto...

cosa dite voi dopo aver letto una tale notizia? con i problemi finanziari di oggi, che portano a una profonda recessione (a meno che non si agisca ora nel bene o nel male per un futuro meno drammatico), recessione che causerà presto milioni di vittime...e il nostro management, ovvero il governo è impegnato a combattere non solo la criminalità (ho forti dubbi in merito) e la clandestinità (scelta saggia) ma anche i graffitari, o come si chiamano...Penso che ci sia altro a cui pensare. Veltroni disse che il grembiulino a scuola è un oggetto di dibattito alquanto strano visto il periodo, e ha ragione. Questo conferma la mia tesi per la quale i ministri sono sempre impiegati in affari un po' ambigui, in questo caso i graffitari. I graffitari secondo il mio parere, abbelliscono i grigi muri di Milano, e avrei una buona idea da proporre...poi non mi pare che il problema italiano sia la "crisi grafica dei muri"