domenica 29 marzo 2009

Tripla elica

Negli Stati Uniti il modello della Tripla Elica ha generato un incremento impressionante nella produttività del sistema della “Ricerca Applicata”, con ricadute interessanti nel mondo dell’industria e dei servizi e relativi positivi risvolti occupazionali.Ecco l'esempio di una esperienza eccellente:Guven Yalcintas è il Vice Presidente del Technology Transfer Office della State University di New York. L’ente si occupa della “mediazione” tra Imprese, Università e Stato: fa parte di una fondazione indipendente che mantiene la “dovuta distanza” tra i tre elementi che compongono l’elica. Un simpatico cinquantenne, con aria da neo-pensionato in vacanza a Torino, si rivela il responsabile di una “macchina” con un budget annuale da 800 milioni di dollari totalmente dedicato alla ricerca, che sforna per l’industria 450 brevetti l’anno.L’inizio di questa avventura -alla fine degli anni ottanta- è stato pionieristico, quando questo “ex professore universitario” era in cerca di 200 mila dollari per “mettere in piedi” un Technology Transfer Office. Banche, Assicurazioni, Fondazioni, Privati, ecco dove andare a cercare questa “imponente” cifra: non avrebbe mai pensato di arrivare quindici anni dopo a moltiplicare per 4000 volte il budget “sognato”.
Il concetto di Technology Transfer in Italia è poco applicato proprio perché è spesso difficile “far parlare” le imprese ed il mondo dell’Università anche a causa delle dimensioni ridotte delle nostre aziende: la correlazione tra progetti svolti e risultati ottenuti spesso non è immediata o così strettamente controllata come negli USA dove la selezione dei progetti da finanziare è estremamente attenta e porta matematicamente alla generazione di brevetti e nuovo Know-how .

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