domenica 12 aprile 2009

Caso etico. E voi come la pensate?

WASHINGTON - Una storia di amore materno estremo sta spaccando in due l’America. Nikolas Evans, un giovane di 21 anni che voleva sposarsi e avere figli, è stato ucciso in una rissa a Bedford nel Texas. E la madre Missy Evans, di 42 anni, divorziata, ha ottenuto che gli fosse prelevato lo sperma da morto per fecondare una volontaria. La donna non ha ancora trovato chi porterà a termine la gravidanza, ma è certa di riuscirci. «Alleverò io il figlio di Nikolas nella sua memoria» ha dichiarato. «Nikolas mi aveva persino detto che nome voleva dargli». Il giovane, caduto a terra sbattendo la testa in seguito a un pugno, è morto di trauma cranico il 5 scorso.
L'AUTORIZZAZIONE - La madre ha subito consultato un urologo, che la ha assicurata che anche da morto avrebbe potuto diventare padre, e ha chiesto l’autorizzazione al tribunale. Avutala, ha predisposto per la conservazione dello sperma e si è messa alla ricerca di una “surrogate mother”, come vengono chiamate le donne che si prestano a essere fecondate a pagamento, in genere per dare figli a coppie dove la moglie non può concepire. «Non c’è stata contestazione da parte di nessuno» ha affermato il suo legale, Mark Mueller.
LA CONTESTAZIONE - La contestazione è tuttavia esplosa quando la vicenda è diventata pubblica. Parte dei media si sono schierati per Missy Evans, scrivendo che fa solo la volontà del figlio, parte contro, scrivendo che l’idea di fare di un morto un padre è macabra. Anthony Mayo, il direttore del Centro di etica e di responsabilità pubblica del Texas, ha obiettato che la donna vuole “rimpiazzare” egoisticamente il figlio perduto con il nipote. Art Caplan della Università della Pennsylvania ha ammonito che «il giorno che apprendesse la verità, un bambino nato in queste circostanze potrebbe avere seri problemi». Secondo Caplan, nell’ultimo decennio si sono verificate in America circa mille vicende analoghe. Ma, ha precisato, «mi risulta che alla fine le madri, le mogli, le fidanzate dei defunti abbiano sempre rinunciato al progetto: so solo di figli in provetta di padri destinati a morire in breve tempo ma ancora vivi al momento della fecondazione». Missy Evans ha confutato le critiche: «Ho altri due figli - ha spiegato - e li ho consultati, insieme col mio ex marito, con altri familiari, con amici. Siamo tutti d’accordo e sappiamo che Nikolas sarà felice della nostra decisione».

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