venerdì 6 febbraio 2009

opus dei

La prelatura personale della "Santa Croce e Opus Dei", in forma abbreviata "Opus Dei" (letteralmente, "Opera di Dio"), fu fondata nel 1928 da Josemaría Escrivá de Balaguer (1902-1975), sacerdote spagnolo canonizzato da papa Giovanni Paolo II nel 2002. A seguito del Concilio Vaticano II l'istituto della prelatura personale entrò nell'ordinamento canonico, e tale status è stato acquisito dall'Opus Dei mediante la Costituzione apostolica "Ut sit", del 28 novembre 1982. Oggi l'Opus Dei è l'unica prelatura personale della Chiesa cattolica.
Secondo le parole del suo fondatore, la sua principale finalità è diffondere ovunque una "viva consapevolezza della chiamata universale alla santità e all'apostolato nella vita quotidiana, in particolar modo nell'esercizio del lavoro professionale e su una pratica di vita ispirata da un costante spirito di mortificazione".

Josemaría Escrivá, fondatore dell'Opus Dei
L'origine del nome dell'istituzione è infatti legato alla volontà di contribuire, mediante il lavoro degli uomini (opus hominis), alla salus animarum (salvezza delle anime), fine dell'ordinamento della Chiesa, e, dunque, al disegno di Dio in Terra (opus dei).
Gli 85.000 fedeli, uomini e donne, che fanno parte dell'Opus Dei, per quanto riguarda i fini specifici della Prelatura sono guidati da un prelato eletto da un Congresso generale elettivo e successivamente confermato dal Papa (dal 1994 è monsignore Javier Echevarría, succeduto a mons. Álvaro del Portillo, morto in quell'anno, e primo successore del fondatore).
Secondo il Codice di Diritto Canonico del 1983, le Prelature personali sono composte da presbiteri, diaconi e da laici.
Le finalità dell'Opus Dei, secondo quanto enunciato dalla stessa, riguardano tre "dimensioni":
umana (sviluppo delle virtù e dei talenti, amicizia e condivisione, anche dei beni materiali, che può arrivare in taluni casi anche al lascito testamentario[senza fonte]);
professionale (aiuto nello studio attraverso le opere apostoliche per studenti, promozione di centri di formazione professionale come ad esempio un centro ELIS a Roma[1], l'Accademia del Castello a Cagliari o le diverse opere nei paesi in via di sviluppo);
spirituale e dottrinale (secondo i contenuti e le modalità proprie della Chiesa cattolica e da essa approvate).

Per taluni l'Opus Dei è un'organizzazione che, per determinati aspetti del suo modus operandi, è qualificabile come setta[9]. Ad esempio vengono criticate, anche nel mondo cattolico (vedi nota su iniziativa del Cardinale londinese Basil Hume e rapporto del superiore dei Gesuiti), le sue spregiudicate tecniche di proselitismo impieganti club giovanili e centri di aiuto allo studio non operanti apertamente con il suo nome (in Italia sotto le insegne del Faes e della Fondazione Rui) ma dove operano, apparentemente nelle vesti di "tutor" ma, in realtà, ai fini del reclutamento, numerari dell'Opus Dei istruiti proprio a tale compito.
L'Opus Dei è stata anche criticata per il fatto di promuovere una visione della fede cattolica conservatrice ed ostile alle novità introdotte dal Concilio Vaticano II, anche se è stato rilevato da fonti autorevoli come il pensiero di Josemaría Escrivá abbia anticipato di diversi anni le conclusioni raggiunte dal Concilio Vaticano II in materia di ruolo dei laici nella Chiesa e di chiamata universale alla santità, come riconosciuto da Papa Giovanni Paolo I [10]. Altre critiche riguardano alcune pratiche di vita ritenute antigieniche, come la mortificazione corporale praticata dai membri numerari, il presunto ostracismo verso chi fuoriesce dall'Opus Dei e alcuni casi di patologie mentali sviluppati tra i numerari e le numerarie che vivono per molti anni nelle case dell'Opus Dei.

In base ad alcuni rapporti provenienti dalla Spagna, il superiore generale dei Gesuiti, p. Wlodimir Ledochowski (18661942), ha riferito al Vaticano che considerava l'Opus Dei "molto nocivo per la Chiesa in Spagna". Egli ne descrisse le caratteristiche di "segretezza" e ne vide dei "segni di una inclinazione mascherata a dominare il mondo con una forma particolare di massoneria cristiana"[11]. Questa critica, dall'interno di alcuni ambienti ecclesiastici ("l'opposizione dei Buoni" come venne definita da Escrivá; secondo Escrivá, la grande ostilità dei gesuiti era «illogica»[12]), è considerata la radice delle critiche recenti provenienti dalle fonti più disparate. Questa, almeno, è la conclusione di molti autori, incluso John L. Allen, Jr., un giornalista americano della CNN cattolico ed esperto vaticanista[13].
Nel 1981 il cardinale Basil Hume, arcivescovo di Westminster, dopo un'accurata indagine, scrisse alcune "Raccomandazioni per la futura attività dei membri dell’Opus Dei nella diocesi di Westminster" in cui redarguiva l'Opera in relazione alle sue attività di reclutamento tra i più giovani e poneva alla stessa forti limiti e regole a cui attenersi nel reclutamento di nuovi membri. [14]
Per taluni critici, tra cui numerosi ex membri riuniti nell'Opus Dei Awareness Network e Opuslibros.org, l'Opus Dei ha tutte le caratteristiche e il modus operandi di una setta[senza fonte]. Nel 1997 il Parlamento belga ha sollecitato un rapporto sulle sette: l'Opus Dei è rientrata nell'elenco dei gruppi che la Commissione parlamentare d'inchiesta ritiene pericolosi per l'azione di reclutamento effettuata nei confronti degli adolescenti e per gli episodi di manipolazione psicologica segnalati da molte famiglie belghe

1 commento:

Anonimo ha detto...

A mio parere l'opus dei è tutt'altro che una setta... Ormai nell'immaginario comune lo è diventato... Ma la maggior parte di tutti quelli che dicono ciò non sono bene informati... Io non sono certo esperta in materia ma ho parlato con persone che lo sono... E lo sono davvero tanto... Dopo romanzi come Il codice da Vinci la gente si è convinta di cose come la mortificazione corporale, che ormai non viene più usata... E qualora lo fosse questo deve essere fatto nella maggior discrezione possibile in quanto si tratta di qualcosa di estremamente personale... Per il resto io vedo questa associazione come sostenitrice estrema della fede... E oggi sicuramente l'umanità e soprattutto l'Italia ha bisogno di qualcosa di forte che sostenga la Chiesa, che altrimnti sarebbe già sparita...
Ciao Marco... Cisentiamo presto! Fede (Moony)!