mercoledì 6 agosto 2008

Cuil-nuovo motore di ricerca


L'estate del Web non è fatta del solo tormentone Yahoo! e delle grandi manovre in seno ai giganti dell'universo Internet ma anche di new entry che cercano spazio all'ombra dei più celebrati attori del Web. Cuil.com, nato grazie all'intuizione di Anna Patterson, una ricercatrice fuoriuscita dalla società del motore di ricerca più famoso al mondo, ne è un esempio perfetto. Come Google si presenta come search engine, con una dote di oltre 121 miliardi di pagine Web indicizzate (che ne farebbero il più grande per dimensioni) e un nome che deriva da una parola gaelica che significa "conoscenza" e la cui pronuncia fa il verso a un termine assai di moda fra i giovanissimi e non solo, e cioè l'inglese «cool».Perché cuil.com dovrebbe essere preferito a Google o ad altri motori è, dicono i portavoce della società, molto semplice: questo nuovo motore lavora con un algoritmo di ricerca che seleziona le pagine più importanti meglio degli "engine" rivali, e cioè pescandole da un maggior numero di pagine Web e in modo più rapido ed economico. Per chi ne capisce di tecnologie Internet e new media la spiegazione di tale miglioria sta nel fatto che invece dei classici sistemi di ricerca basati su "page rank" (e cioè la rilevanza data dal motore alle pagine Web in base al numero di link ricevuti) cuil.com analizza il contesto di ogni pagina e il concetto sottostante la richiesta dell'utente. Con il risultato di produrre risultati più soddisfacenti anche sotto il profilo della privacy per gli utenti e delle dimensioni dell'indice monitorato. Per essere "cool", il nuovo motore ricorre quindi alle tecniche di ricerca contestuali (più volte menzionate da Bill Gates parlando del futuro dei servizi Windows Live) e si distingue in sol colpo da tutti gli altri motori, quelli che vanno per la maggiore fra gli utenti e che risentono di precise politiche commerciali (vedi Google) e quelli che hanno puntato su tecnologie innovative (come quelli semantici o umani). I suoi artefici – e il co-fondatore e Ceo (nonché docente a Stanford) Tom Costello in modo particolare - ne sono più che convinti: Cuil.com, rispetto alla piattaforma di search di Mountain View, va oltre perchè analizza le pagine Web in profondità andando a determinare le relazioni fra le parole più importanti e le possibili categorie di riferimento a cui associarle e si concentra su queste. Non sul nome, l'indirizzo Ip e le abitudini di navigazione dell'utente. Il paragone con Google, naturale e dovuto, per il momento però non regge per tanti motivi, nonostante la potenza di fuoco di cuil.com (in termini di numero di pagine indicizzate) è a detta di Costello tre volte tanto quella del motore della casa californiana. Al di là delle perdonabili mancanze sotto il profilo della capacità di ricerca (nel confronto per numero di siti trovati per un termine noto come Apple il gap nei confronti di Google è imbarazzante) e del livello di affinamento del motore, ciò che non rende (oggi) Cuil.com un possibile rivale della grande G sono i servizi a corredo. Che da una parte abbondano (vedi la toolbar, il desktop search, le maps e via dicendo) e dall'altra sono un'idea ancora tutta da perfezionare e realizzare. Google che fra i motori di ricerca ha portato la propria market share negli Usa a poco meno del 70%, contro il 20% di Yahoo! e il 6% di Microsoft ha inoltre dalla sua il favore di essere un punto fermo nelle abitudini degli internauti di tutto il pianeta, una sorta di lingua franca del Web 2.0 su scala globale. Cuil.com, osservano alcuni analisti in tal senso, potrebbe però sfruttare i punti deboli di Google per portare dalla sua quegli utenti che trovano il motore di Mountain View incapace di soddisfarli dal punto di vista qualitativo della ricerca su Internet. Scalfire l'egemonia di Google è un compito arduo e di certo non immediato (chiedere a Microsoft per averne conferma) e non va dimenticato neppure che quando a spopolare fra i Web search erano Altavista e Yahoo!, la grande G era praticamente un'emerita sconosciuta.

Io l'ho già provato e non mi convince, senz'altro in futuro sarà migliorato e potrà veramente spiazzare Google..

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