venerdì 8 agosto 2008

Maximulta dell'Antitrust alle banche

L'Antitrust ha inflitto una multa da quasi 10 milioni di euro a 23 banche per aver «impedito o reso troppo onerosa per i consumatori, già titolari di un mutuo, la surrogazione del mutuo stesso». Lo ha reso noto, anticipando la comunicazione ufficiale dell'Antitrust, l'associazione dei consumatori Altroconsumo. Le multe - per un totale di 9,680 milioni di euro - vanno da un massimo di 500 mila euro (a carico di Unicredit Banca, Unicredit Banca di Roma e Deutsche Bank) a un minimo di 300 mila euro di Banca Sella. Come emerge dal comunicato dell'Autorità antitrust, per il gruppo Unicredit occorre tener conto anche delle multe di 450mila e 420 mila euro a carico di Banco di Sicilia e Bipop Carire. Per Intesa SanPaolo, solo la multa per la capogruppo, di 480 mila euro.
Le multe sono commisurate alla gravità e alla durata dei comportamenti attuati da ciascun istituto di credito, ma anche alle dimensioni dell'istituto. Cinquecentomila euro è la sanzione massima che l'autorità può applicare: una puntura di zanzara per i colossi del credito che però subiscono un pesante danno di immagine.
A livello di gruppo, chi ne esce peggio è Unicredit che si è vista appioppare sanzioni per complessivi 1,87 milioni di euro. Un portavoce dell'istituto guidato da Alessandro Profumo ha spiegato che «la decisione sull'eventuale impugnazione della decisione Antitrust sarà presa dai legali nei prossimi giorni, dopo un'approfondita valutazione del provvedimento. Unicredit - ha aggiunto - ribadisce che le banche del gruppo hanno operato sempre in modo corretto».
«Pesante» il bilancio anche per il gruppo UBI Banca che si è visto multare quattro istituti del gruppo (Pop Bergamo, Banco di Brescia, Banca Regionale Europea e Pop Commercio Industria) ciascuno per 450mila euro.
A giugno un'inchiesta del settimanale del Sole 24 Ore, Plus24, aveva pubblicato i dati di una indagine del Consiglio nazionale del notariato da cui emergeva che il «trasloco» del mutuo restava un miraggio.In alcuni casi - spiega l'Autorità guidata da Antonio Catricalà - le imprese «hanno orientato il cliente a scegliere la più costosa opzione della sostituzione. In altri casi hanno fatto pagare oneri non previsti dalla legge. Alcune banche hanno adottato entrambi i comportamenti a danno del consumatore. Violato l'obbligo di diligenza professionale previsto dal Codice del Consumo, anche con informazioni incomplete e inesatte».
Le istruttorie erano state avviate il 24 aprile, il 5 e il 9 maggio 2008, alla luce di una segnalazione inviata dall'associazione Altroconsumo e di ulteriori denunce, pervenute anche tramite il Call Center dell'Autorità, di singoli consumatori, che evidenziavano la mancata applicazione, da parte di molte aziende bancarie, delle norme in materia di portabilità gratuita dei mutui. Secondo l'Autorità le banche oggetto di istruttoria, con diversi comportamenti, analizzati dettagliatamente nei singoli provvedimenti e distintamente sanzionati, in ragione del tipo e della gravità della violazione accertata, della loro durata e della dimensione delle banche, «hanno negato o comunque ostacolato la portabilità gratuita (surroga) dei mutui da parte della clientela, prevista dalla legge, venendo meno agli obblighi di diligenza professionale e fornendo informazioni incomplete o non veritiere alla clientela».
Le pratiche commerciali scorrette accertate dall'Autorità Antitrust
Sostituzione invece della surroga Per l'Autorità, Intesa Sanpaolo, Bnl, Deutsche Bank, Banca Popolare di Sondrio, la Banca Popolare di Vicenza con la controllata Banca Nuova, nonché Banca Popolare di Bergamo, Banco di Brescia, Banca Regionale Europea, Banca Popolare Commercio e Industria, appartenenti al gruppo UBI Banca, hanno proposto alla clientela, nel corso di periodi risultati diversi sulla base dei singoli accertamenti istruttori, la più costosa pratica della sostituzione. In tal modo, attraverso i passaggi necessari per la sostituzione del mutuo (estinzione del mutuo/apertura del nuovo mutuo, cancellazione ipoteca/iscrizione nuova ipoteca) le banche in questione hanno trasformato in oneroso ciò che la legge prevedeva come gratuito.
Surroga attiva ma con oneri a carico dei consumatoriIn base agli accertamenti istruttori condotti dall'Autorità, le società Monte dei Paschi di Siena, Banca Antonveneta, Banca Carige, Banca Sella,Credito Artigiano, Credem e Bipop Carire, appartenente al gruppo Unicredit, e Banca Popolare di Verona, San Geminiano e San Prospero, e la Banca Popolare di Lodi, appartenenti al gruppo Banco Popolare, hanno attivato la portabilità del mutuo, ma – a tal fine - hanno imposto, in misura differenziata, oneri ai consumatori non previsti dalla legge.
Sostituzione invece della surroga e surroga onerosa L'Autorità ha accertato che Unicredit Banca, Banco di Sicilia e Unicredit Banca di Roma, appartenenti al gruppo Unicredit, e Banca Popolare di Milano, dapprima non hanno effettuato operazioni di surroga ma unicamente di sostituzione dei mutui. Solo successivamente hanno effettuato la surrogazione attiva, ma ponendo comunque a carico della clientela, in diversa misura, oneri non consentiti.
Secondo l'Autorità le tipologie di comportamento accertate sono in contrasto con il dovere di diligenza professionale previsto dal Codice del Consumo.
Inoltre, gli istituti «hanno violato i doveri di corretta informazione previste dal Codice del Consumo, prospettando, ingannevolmente, la sostituzione del mutuo quale soluzione unica o preferibile offerta al consumatore dal mercato e dalla legge, o, nel caso della surroga onerosa, rappresentando lacunosamente o ingannevolmente alla clientela la disciplina vigente in materia».

fonte: ilsole24ore

1 commento:

Plummy ha detto...

Quanto marcio è il mondo....
Sembra che le banche e le aziende (ma in misura maggiore le banche) non abbiano scampo...devono produrre profitti a qualunque costo, e per farlo guadagnano anche in modo scorretto sulle spalle della gente. Non è una novità ma allo stesso tempo si spera sempre cambi qualcosa.