lunedì 21 luglio 2008

Continental in trincea contro l'Opa lanciata da Schaeffler




Continental chiama in causa la Fsa, l'autorità britannica di controllo sui mercati, per difendersi dall'assalto della Schaeffler; e i politici promettono interventi rapidi per colmare i "buchi" nella legge che hanno permesso la scalata. Ma per Manfred Wennemer, amministratore delegato della Continental, il nemico più grosso potrebbe essere in casa: Hubertus von Gruenberg, presidente del consiglio di sorveglianza della stessa azienda, che secondo la stampa tedesca potrebbe aver addirittura svolto un ruolo di quinta colonna dell'azienda scalatrice.La Schaeffler, azienda a controllo familiare che produce cuscinetti a sfera e altri componenti per auto, ha lanciato martedì un'Opa sul 100% di Continental, numero due europeo negli pneumatici e forte anch'essa nei componenti dopo l'acquisto nel 2007 della divisione Vdo dalla Siemens. All'annuncio dell'Opa, Schaeffler ha detto di poter già contare sul 36% circa del capitale Continental: meno del 3% controllato direttamente, il 5% circa con opzioni e il resto attraverso contratti swap con una serie di banche, che le hanno permesso di aggirare gli obblighi di comunicazione al mercato. Proprio su questo si appunta la linea di difesa di Continental, la quale, essendo quotata anche a Londra, ha fatto appello alla Fsa. La normativa inglese prevede per le banche il divieto di prestarsi a simili contratti qualora siano a conoscenza del fatto che l'obiettivo è un'acquisizione.Una linea di difesa, quella di Wennemer, che non avrebbe l'adesione di von Gruenberg. Secondo fonti citate dalla stampa locale, l'ex numero uno si sarebbe espresso nella riunione di martedì favorevolmente nei confronti della Schaeffler e avrebbe sottolineato la scarsa probabilità di successo di un'eventuale difesa. Von Gruenberg è stato fino al 1998 consigliere della stessa Schaffler, ed è succeduto al suo numero uno Geissinger sulla poltrona di capo della Teves, quando quest'ultima è stata acquistata dalla Continental. Non è la prima volta che von Gruenberg viene accusato di conflitti di interesse: quando nel 2006 il fondo d'investimenti di Monaco Gcg mise in cantiere un'acquisizione di Continental, si scoprì che von Gruenberg era dall'anno precedente consulente dello stesso fondo. L'insofferenza del top manager per gli obblighi di trasparenza derivanti dalla quotazione in Borsa è nota: di qui, forse, anche la sua non opposizione all'operazione Schaffler. Certo, la sua posizione è delicata: per legge il capo del consiglio di sorveglianza è tenuto a fare gli interessi dell'azienda, e se si scoprisse che sapeva in anticipo delle intenzioni di Schaeffler, sarebbe in una posizione precaria.Ieri le azioni Continental sono rimaste in Borsa attorno ai 72 euro (+0,42 a 72,15), ovvero al di sopra dei 69,37 offerti da Schaeffler; un fatto che potrebbe non dispiacere a quest'ultima, visto che rende meno probabile un'adesione massiccia all'Opa. Ieri si sono espressi sulla vicenda anche alcuni fra i più importanti clienti sia di Continental che di Schaeffler. Per il maggiore di loro, la Volkswagen, il presidente Martin Winterkorn ha detto ieri di essere «aperto» rispetto a una possibile fusione, e ha detto che in ogni caso Vw non agirà da "cavaliere bianco" in soccorso del fornitore. «Positiva» anche la valutazione di Porsche, che si è spinta più in là affermando che «è un altro esempio del fatto che le aziende a proprietà familiare sono meglio gestite delle blue chip quotate». Porsche,del resto, sta per portare a termine nei confronti di Volkswagen una scalata simile a quella tentata ora da Schaeffler. Dal lato della clientela, insomma, Continental non potrà aspettarsi un aiuto particolare.


fonte: il sole 24 ore

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