venerdì 11 luglio 2008

I rasta possono avere marijuana

Leggete questo breve articolo tratto da "il giornale"; a dopo i commenti!
Roma - I rasta possono girare con qualche dose di marijuana perché "secondo le notizie relative alle caratteristiche comportamentali degli adepti di tale religione di origine ebraica, la marijuana non è utilizzata solo come erba medicinale, ma anche come erba meditativa". Lo ha affermato la Corte di Cassazione con una sentenza di oggi. La VI sezione penale ha annullato con rinvio la condanna inflitta a un 44enne di Perugia che era stato sorpreso dalle forze dell’ordine con 97,3 grammi di marijuana nella macchina. Lui si era difeso sostenendo di essere un adepto alla religione rastafariana e che quindi "l’erba sacra doveva essere consumata fino a 10 grammi al giorno".

Condanna Il tribunale di Terni, a settembre del 2002, lo aveva dichiarato colpevole per illecita detenzione a fine di spaccio e, dandogli le attenuanti, lo aveva condannato a un anno e quattro mesi di carcere oltre a 4mila euro di multa. La Corte d’appello di Perugia, a dicembre del 2004, aveva confermato il verdetto ribadendo il fatto che quella quantità non poteva essere considerata per esclusivo uso personale.

Ricorso Contro questa decisione l’uomo ha fatto ricorso in Cassazione e lo ha vinto: gli ermellini lo hanno accolto rinviando alla Corte d’appello di Firenze affinché riconsideri il caso tenendo presente che la tradizione religiosa prevede l’uso della marijuana come "erba meditativa, come tale possibile apportatrice dello stato psicofisico inteso alla contemplazione nella preghiera, nel ricordo e nella credenza che l’erba sacra sia cresciuta sulla tomba di Re Salomone, chiamato il Re Saggio, e da esso ne tragga la forza, come si evince da notizie di testi che indicano le caratteristiche di detta religione". Tra l’altro, il 44enne, una volta imbattutosi nelle Forze dell’ordine, aveva consegnato spontaneamente la marijuana, non preconfezionata in dosi ma sfusa. Tutti elementi, questi, che la Corte territoriale fiorentina dovrà tenere in considerazione per rivalutare il caso e per decidere, quindi, se togliere la condanna oppure confermarla.

Ed ecco l'articolo del sole24, che a mio modesto parere è più approfondito:
MILANO - Il Rastafarianesimo, il cui seguace più famoso porta il nome di Bob Marley, ammette l'uso di marijuana come erba medicinale e soprattutto meditativa. Ecco perché la Cassazione, con una sentenza degna di nota, ha dichiarato che i fedeli di tale credo, se trovati in possesso di «erba» devono incontrare la comprensione e la tolleranza dei giudici, «nella credenza che l'erba sacra sia cresciuta sulla tomba di re Salomone». La Consulta ha accolto così il ricorso di un uomo contro la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione e 4 mila euro di multa per illecita detenzione a fine di spaccio inflittagli dalla Corte di appello di Perugia nel 2004. I carabinieri lo avevano trovato con circa un etto di marijuana. In Cassazione l'uomo ha detto di essere un rastafariano e di fumare erba in base ai precetti della sua religione, che ne consentono l'uso fino a 10 grammi al giorno.

«USO PERSONALE» - La sentenza 28270 della Sesta sezione penale della Suprema corte ha ritenuto «fondato» il ricorso di Giuseppe G. con riferimento al fatto che i giudici di merito non avevano considerato «la religione di cui l'imputato si è dichiarato praticante» escludendo, pertanto, che potesse detenere un simile quantitativo di marijuana per esclusivo uso personale. In tal proposito gli Ermellini spiegano che «secondo le notizie relative alla caratteristiche comportamentali degli adepti di tale religione di origine ebraica, la marijuana non è utilizzata solo come erba medicinale, ma anche come erba meditativa. Come tale possibile apportatrice dello stato psicofisico teso alla contemplazione nella preghiera, nel ricordo e nella credenza che l'erba sacra sia cresciuta sulla tomba di re Salomone, chiamato 'il re saggio' e da esso ne tragga la forza». Per questa ragione la Cassazione ha rimproverato la Corte d'appello di Perugia per aver condannato Giuseppe solo sulla base del «semplicistico richiamo al dato ponderale della sostanza» trascurando di valutare le «modalità comportamentali del 'rasta'». Adesso toccherà alla corte d'appello di Firenze riesaminare la vicenda perché gli Ermellini hanno annullato, con rinvio, la condanna.

REAZIONI -  Non si sono fatte attendere le reazioni polemiche alla decisione della Cassazione. «Sentenze sconcertanti a tal punto di diventare drammatiche», così le definisce Luca Volontè(Udc). «Permettere ai ’rasta’ di portare con sé ’hashish’ in quanto considerata dalla loro presunta religione come ’erba meditativa’ avrà - spiega il deputato dell’Unione di Centro in una nota - un duplice gravissimo effetto sulla nostra società. In primis, indurrà gli spacciatori e i commercianti di stupefacenti a utilizzare i ’rasta’ per i loro loschi giri, e, ancor più disarmante, gli abituali consumatori potranno farsi crescere i capelli e millantare di essere ’adepti rasta’ per evitare fermi di polizia". Il Dipartimento per le politiche antidroga commenta la notizia come uno «stravolgimento della normativa vigente». «Siamo in attesa - afferma il Dipartimento in una nota - di acquisire le motivazioni della sentenza: se le cose stessero davvero in tal modo, ci troveremmo davanti allo stravolgimento della normativa vigente, che vieta e sanziona penalmente qualsiasi cessione, a qualsiasi titolo, di qualsiasi quantitativo di qualsiasi sostanza stupefacente a terze persone». Gasparri parla di «una sentenza fuori dal tempo». Ill capogruppo del Pdl al Senato ironicamente aggiunge: «adesso tutti 'rasta' per violare la legge e andare disinvoltamente in giro con marijuana e magari hashish o droghe simili». «Chiunque oggi - osserva Gasparri - si può definire rasta o portare semplicemente i capelli acconciati in un determinato modo per poter consumare impunemente droghe. Ma davvero a nessuno è venuto in mente che in Italia quella dei rasta è più una tendenza di moda che non una fede religiosa?». «Qualcuno fermi i giudici che vivono fuori dalla realtà» conclude Gasparri.

3 commenti:

Plummy ha detto...

Quoto Luca Volontè, inoltre ho pensato subito che ci si metta poco a fare i rasta per poter commercializzare droga, o peggio farsi...e poi guidare sotto l'effetto di questa droga. E mettere a repentaglio la vita di altri. Soliti rasta, solita Italia.
Io non so cosa sto aspettando, dovrei fare le valigie e andarmene, ma non voglio lasciare il mio paese nelle mani di questi imbecilli!

Daria ha detto...

mi faccio i rasta pure ioooooooo!!!
ahahahahha
ovviamente scherzo....però approvo le valigie!!!!
andrei volentieri via da questo wc di Italia anche oggi stesso!!

Plummy ha detto...

Voi dite che se metto nelle valigie un po' di questa roba qua e mi prendo un parruccone stile rasta, in egitto non mi fanno niente se cerco di vendere a Sharm?
Che avete capito? La valigia intendo !!XD