mercoledì 18 giugno 2008

Stock option, fisco più pesante

In arrivo una stretta sul regime fiscale delle stock option. Nella bozza del decreto legge che sarà varato questa sera dal Consiglio dei ministri (suscettibile di modifiche dell'ultim'ora) compare una norma che di fatto abolisce l'attuale regime fiscale per le stock option, con la conseguenza che i relativi proventi saranno sottoposti a tassazione progressiva.Il pacchetto di misure predisposto dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, prevede altresì l'incremento del 10% delle risorse attualmente destinate al potenziamento della lotta antievasione. Il provvedimento rilancia la partecipazione diretta dei Comuni nella caccia agli evasori, già prevista dalla Finanziaria 2005. Confermato l'accertamento con adesione semplificato per i contribuenti sottoposti a controlli, che hanno maggiori imposte accertate fino a 20-25mila euro. Per questi uno dei vantaggi della nuova procedura semplificata potrebbe arrivare dalla riduzione al 50% delle sanzioni. Accertamento con adesione che viene esteso anche ai processi verbali di constatazione emessi dalla Guardia di Finanza nella sua attività di verifica.Nel pacchetto di semplificazioni inserito nel decreto trovano posto anche l'annunciata soppressione dell'elenco clienti fornitori e l'obbligo di trasmissione dei corrispettivi, e la possibile sterilizzazione della misura antievasione varata dal precedente Governo sulla "tracciabilità" dei compensi dei professionisti.Nel «Piano triennale» compare poi una norma che esenta dal prelievo fiscale i capital gain che derivano dalla cessione di partecipazioni al capitale in società costituite da non più di sette anni. Il vincolo è che entro due anni le plusvalenze siano reinvestite in società che svolgono la stessa attività.Nel dettaglio, la norma prevede che il requisito relativo all'investimento delle plusvalenze in società che svolgono la «stessa attività» si concretizzi attraverso la sottoscrizione del capitale sociale «o l'acquisto di partecipazioni al capitale delle medesime, sempreché si tratti di società costituite da non più di tre anni». Il limite è che l'esenzione non potrà comunque eccedere «il quintuplo del costo sostenuto dalla società le cui partecipazioni sono oggetto di cessione, per l'acquisizione o la realizzazione di beni materiali ammortizzabili, diversi dagli immobili, e di beni immateriali ammortizzabili nonchè per spese di ricerca e di sviluppo».Novità in arrivo anche per la Sogei, la società pubblica che gestisce l'Anagrafe tributaria. Nella bozza del ddl è stata inserita una norma ad hoc in base alla quale la partecipazione azionaria della Sogei verrà ceduta gratuitamente al ministero dell'Economia, «che eserciterà i diritti dell'azionista». Una formula che accorda in sostanza maggiore libertà d'azione al ministro nel ridisegnare il futuro della società. Modifica propedeutica che potrebbe preludere ad un accorpamento della stessa Sogei nella Ragioneria o nella Consip.Nella lunga serie di norme che vengono soppresse compare anche la cancellazione della responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore nel caso in cui quest'ultimo non sia in regola con versamenti e adempimenti fiscali e contributivi. Il decreto legge sulla proroga dei termini di presentazione delle dichiarazioni dei redditi, all'esame del Senato, ha lasciato in vita solo comma 28 della legge «Visco-Bersani» del 4 luglio 2006. Ora il «Piano triennale» prevede la cancellazione della norma laddove stabilisce che l'appaltatore risponda in solido con il subappaltatore «della effettuazione e del versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e del versamento dei contributi previdenziali e dei contributi assicurativi obbligatori per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei dipendenti a cui è tenuto il subappaltatore».Confermato nella bozza del provvedimento il ritorno alla soglia di 12.500 euro, rispetto ai 5mila attuali, per il trasferimento di denaro contante, libretti di deposito bancari, postali o titoli al portatore. Il Ddl propone poi che i soggetti che hanno accesso al Registro delle imprese con smart card possano depositare gli atti di trasferimento delle quote societarie. La mansione fino ad oggi svolta in esclusiva dai notai diventerebbe quindi possibile anche per commercialisti ed esperti contabili, sostanzialmente come avveniva prima della legge 310 del 1993.

fonte:il sole24 ore

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